A tu per tu con la natura

“A quelli che giungono dal mare appare nel lido il porto di Venere e qui nei colli che ammanta l'ulivo è fama che anche Minerva scordasse per tanta dolcezza Atena, sua patria...”

È con questi versi che Petrarca nel 1338 celebrava Portovenere, considerato ancora oggi come “il miracolo panoramico” del golfo di La Spezia.

Il porto insieme all'arcipelago delle isole Palmaria, Tino e Tinetto fa parte del Parco Nazionale Regionale di Portovenere - un tratto di costa riconosciuto dall'UNESCO come patrimonio mondiale dell'umanità insieme al Parco Nazionale delle Cinque Terre.
I paesaggi del parco sono rappresentati da ripide falesie, fondali marini, isole rocciose e numerose grotte che hanno ispirato poeti come George Byron, Francesco Petrarca e Eugenio Montale.

È davanti a questo suggestivo paesaggio che si presenta in tutta la sua grandezza e imponenza la più estesa di tutte le isole dell'Arcipelago Spezzino, la Palmaria.

Uno dei percorsi più gettonati è quello che attraverso un sentiero non troppo ripido e riparato da una fitta vegetazione arriva in vetta; da lassuù si può ammirare l'immensità del mare aperto e godere di tramonti mozzafiato. 

C'è poi un'alternativa più faticosa ma più veloce: il cosidetto “Sentiero dei Condannati” che si inerpica deciso nel fitto bosco ma gode di scorci unici sulle calette accessibili solo dal mare - come la Baia dell'Ammiraglio. 

Il percorso ha la durata di circa un'ora ed una volta arrivati sulla cima, si inizia a scendere lungo il versante sud-occidentale affacciato sulla piccola isola del Tino.

È a questo punto che i protagonisti della flora mediterranea fanno il loro trionfale ingresso: si può osservare e ammirare una elevata varietà di specie come i pini marittimi, le roverelle, le ginestre e i lecci per poi passare alle rare specie di orchidee: la barlia, l'orchidea cimicina, la cefalanterna bianca; una vera particolarità sono il fiordaliso e la festuca.