Lungo le strade del sale e dell’acciuga

“Laggiù la gente passa il tempo a scialarsi tutto il giorno, invece di stare a salare le acciughe” è una frase tratta dal celebre romanzo di Verga, “I Malavoglia” e evoca una realtà marinara e arcaica.
La salatura delle acciughe è una tradizione che accomuna molti borghi marini del Mediterraneo a cui non fanno eccezione le Cinque terre, territorio la cui alimentazione si è basata nei secoli sui frutti della pesca.
Infatti questa particolare preparazione fa parte del DNA di ogni famiglia locale che si rispetti ed è una delle tradizioni ancora oggi più sentite. Per gli abitanti delle cinque terre la parola acciuga evoca immagini famigliari e al tempo stesso fantastiche di branchi estesi di acciughe che nei mesi estivi si avvicinano alla costa ; è allora che prima dell’imbrunire pescherecci specializzati lasciano gli ormeggi e si dirigono verso il largo, dotati delle cosiddette “lampare” : sorgenti luminose molto intense alimentate a gas che ,nelle limpide e calde notti di estate, si possono facilmente scorgere dalla costa da cui appaiono come una costellazione di luci.
Le Lampare servono a illuminare il plancton che, diventato fosforescente, attrae le acciughe che rimangono intrappolate nelle reti.