La Spezia “caput mundi”

Cicerone diceva “Historia magistra vitae”, un monito per conoscere fino a fondo il luogo che si visita, partendo dalle origini.
La fondazione di La Spezia è legata alla colonizzazione romana e di questa abbiamo molte testimonianze: il centro di Luni, le anfore vinarie trovate lungo il Golfo, in particolare nella zona di Marola, le ville di datazione romana al Varignano e al Muggiano e vari cocci e ceramiche nel territorio di Bocca di Magra. Importante insediamento Romano era, inoltre, sicuramente Porto Venere.

Luni era un’antica città romana, fondata nel 177 a.C., attualmente sita tra Liguria e Toscana; fu una grande città marittima di cui oggi restano soltanto le rovine, città che divenne importante per il suo porto.
Da qui partivano navi cariche di marmo delle Alpi Apuane, legname dalle foreste vicine al fiume Magra, formaggi e vini locali di cui abbiamo “una buona parola” da antichi autori come Marziale e Plinio.
Il primo dice: “Il formaggio segnato con il marchio della luna offrirà innumerevoli colazioni ai tuoi figli”. Il secondo elogia il vino lunense: “Il vino di Luni ha la palma fra quelli dell’Etruria”.

Dopo essersi calati nei panni di un archeologo, non si può non far sosta a Porto Venere, l’antica Portus Veneris. Il borgo era abitato da pescatori e abbiamo notizia dell’insediamento romano grazie ad alcune murature. Lo stesso nome Porto Venere derivava da un tempio dedicato alla dea Venere Ericina, che era sito nel punto dove ora sorge la chiesa di San Pietro, che domina sul mare. La tradizione dice che la dea era nata dal mare, in particolare sotto quel promontorio, oggi luogo ideale per la balneazione: un paese già romantico all’epoca! Poco più distante, mentre il mare e un leggero venticello si dimostrano dei fedeli amici, è sita nella vicina Le Grazie la villa romana del Varignano, un’importante residenza dell’epoca. Datata I secolo a.C. inizialmente era legata alla lavorazione e produzione dell’olio di oliva, per poi passare alla residenza del dominus. La villa fu frequentata fino al VI secolo. Oggi il sito è sede dell’omonimo museo archeologico. Il Golfo dei Poeti si fa quindi scrigno della storia di antica Roma, mostrandosi uno dei luoghi più importanti. Come dice Oscar Wilde “Il nostro unico dovere nei confronti della storia è di riscriverla” aggiungo io, andando a visitare queste meraviglie.

Alessandro Amato