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La casa delle Ninfee

Un nome affascinante per uno dei tanti corsi d'acqua sotterranai del Golfo - che noi chiamiamo Sprugole - dal latino Spelunca: caverna buia e minacciosa. Una di queste è Bocca Lupara, a La Spezia verso la Foce, luogo perso nel bosco, "frammisto ai rovi e alle fiere".
Evoca, quel nome, immagini di fauci spalancate pronte a triturare il malcapitato che fosse loro occorso. Sull’ingresso, figurava una scritta: la Casa delle Ninfee, Nympharum Domus.
Testimonianza della sua presenza è fornita da Lazzaro Spallanzani che ricorda che "nella villa de’ Signori Spinola si trova una fontana detta Nympharum Domus lontana un tiro di fucile da Bocca Lupara.."
Molto probabilmente la targa venne apposta qualche secolo fa da un innamorato umanista - certamente il luogo doveva evocare grande suggestione e stupore, ed oggi, seppure in stato incolto e di abbandono, ci porta lontano con l’immaginazione proprio grazie a quella targa marmorea dalle lettere romane.

Un posto forse tanto magico da portare alcuni commentatori dell’Eneide, che al Golfo della Spezia, e non alle coste libiche, facesse riferimento Virgilio nell’Eneide, là dove parla di un “nimpharum domus”, di un luogo delle ninfe, nel quale sarebrbe approdato, dopo la tempesta scatenatagli contro dall’irata Giunone.
Oggi resta un luogo particolarissimo ed interessante per gli amanti della letteratura greca e della natura selvaggia - ma non solo! Storicamente dalla zona transitava la mulattiera di accesso da Maggiano, con il selciato in pietra lavorata che culmina in una scalinata nella parte più prossima alla grotta; il lavatoio prospiciente l’ingresso, alimentato dalla sorgente carsica, affiancato da una seconda vasca.

Bisogna solo avere gli occhi (e il coraggio!) di esplorare i dintorni della fonte.

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