Percorrendo il sentiero che dal colle del telegrafo scende verso
La Spezia, si attraversa la strada che conduce a Biassa, e ci si inoltra in un bosco ceduo che conduce all'antica rocca di Coderone .
Eretto verso la metà del XIII secolo per volere di Genova, allo scopo di difendere l’accesso alla costa dalla vicina Carpena, sottomessa ai Pisani. È menzionato per la prima volta nel 1273 nell’atto di fondazione di quella Podesteria. Era dotato di una chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena, di cui sono visibili ancora alcuni ruderi.
Il castello di Biassa , più noto come Rocca di Coderone (castrum coderonis), è stato nel tempo utilizzato come fortezza, con annessa una cappella ora scomparsa, poi come dimora signorile, nella quale pare abbiano soggiornato illustri personaggi come Caterina de' Medici, in viaggio per andare in sposa al figlio del re di Francia, papa Clemente VII, che raggiungeva la suddetta nipote a Marsiglia per le nozze, papa Paolo III, di ritorno da Nizza e l'imperatore Carlo V che proprio dal golfo della Spezia partirà per la sfortunata impresa in Algeria.
Ora in rovina, del castello si possono ancora distinguere i possenti muraglioni esterni, sul lato sinistro, il muro presenta un vuoto che pare lasciato appositamente e non frutto del degrado e dell'abbandono.
Secondo alcuni “pseudo-scienziati” (i professori Calzolari e Di Benedetto e l'ingegner Berti, studioso di radiogeoestesia), inserendo la mano all'interno di questa cavità, si potrebbero percepire sensazioni di forza trasmessa dalla roccia che inducono il visitatore ad acquisire “forza decisionale”.
Nei pressi del castello, in un tratto di strada in discesa, è presente una roccia in parte scavata dall’uomo, dal tratto simile ad una scala.
A pochi metri, è presente una zona piana sulla quale è posizionata una pietra lunga in direzione della Costa Paradiso, forse un rudimentale strumento per controllare il moto delle costellazioni.
Marco Curti